Quantcast
Channel: ARIANNA EDITRICE: rassegna stampa
Viewing all articles
Browse latest Browse all 569

Nel rispetto del Sacro

$
0
0


L'Iran non è solo una teocrazia ma un sistema di valori e di "comune decenza" che protegge ogni forma di culto religioso.

  

DA KASHAN- Qui la religione di Stato è quella sciita (l’80 per cento circa della popolazione). Tuttavia chi dice “teocrazia” non afferma cancellazione degli altri culti religiosi bensì profondo rispetto del Sacro in tutte le sue forme. In Iran i musulmani sunniti – nonostante le divergenze teologiche con lo sciismo – sono perfettamente integrati sul piano politico e si diramano nelle varie fazioni parlamentari che concorrono alle elezioni. Gli armeni di rito cristiano-ortodosso invece, accolti a cavallo tra il 1600 e il 1700 dallo scià Abbas I a causa delle persecuzioni subite dall’Impero Ottomano, possono eleggere tre deputati e praticare liberamente il loro culto religioso. Così anche i zoroastriani sono (qualche centinaia in tutto il Paese) incredibilmente rappresentati da un parlamentare.

Mentre gli ebrei, che sono presenti sul territorio da molto prima dei musulmani (fu lo scià persiano Ciro il Grande a liberarli dalla cattività babilonese) e che oggi rappresentano la più grande comunità ebraica nel Medio Oriente, dopo Israele ovviamente, sono riconosciuti come minoranza dalla Costituzione della Repubblica islamica a patto di rinunciare al proselitismo. Tuttavia possono praticare la religione dei padri, divenire cittadini iraniani, eleggere un loro deputato al Parlamento, avere scuole, asili, sinagoghe e godere di alcune deroghe dalla legge islamica.

In Occidente queste realtà religiose non vengono raccontate. Si preferisce uno stupido conformismo che vede una riproduzione storica delle Crociate, con l’asse americano-sionista, che fa da rappresentante illegittimo della cultura occidentale travestita da “giudaico-cristianesimo” quando in realtà l’Occidente è una sintesi tra il Logos ellenistico, il Nuovo Testamento cristiano e il Diritto romano che ha sempre guardato al Mediterraneo. Qui c’è scambio culturale e non sincretismo, c’è coabitazione pacifica e non scontro di civiltà, c’è rispetto del Sacro indipendentemente dal rito e non abbandono ai nuovi idoli del Progresso. L’emancipazione dell’Europa deve ripartire da questo Medio Oriente o sarà il caos globale.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 569

Trending Articles